L’incontro con Vincenzo Deluci è stato luminoso e caldo come un raggio di sole di maggio.
Vincenzo mi accoglie con un sorriso e Pippo, il suo volpino bianco, mi saltella intorno abbaiando in segno di saluto. Vincenzo mi parla del suo incidente stradale e delle difficoltà che ha dovuto affrontare nella sua nuova condizione di tetraplegico; del modo in cui ha ripreso a vivere e a suonare. “Perché la musica è parte di me”. Vincenzo è un musicista con la “m” maiuscola, e il suo curriculum parla chiaro; cito solo alcune delle sue tante collaborazioni: Lucio Dalla, Avion Travel, Vinicio Capossela e Paolo Fresu. Ma ciò che ho provato ascoltandolo dal vivo è qualcosa di misterioso, di travolgente, unico.
Lo incontro a Fasano, dove Vincenzo vive. La sua casa confina con la campagna, quella pugliese, in cui è possibile riprendere fiato all’ombra degli ulivi. È proprio lì che sorge la sede di Accordi Abili, l’Associazione fondata da Vincenzo insieme a Giuliano Di Cesare.(www.accordiabili.it).
I suoi occhi si illuminano quando mi parla del suo concerto “VianDante paradiso inferno andata e ritorno”, ispirato alla Divina Commedia, un viaggio verso il cielo, verso la libertà.
Sulle ali della musica, Vincenzo ha ripreso a volare grazie alla sua tromba, uno strumento pensato per lui da Giuliano Di Cesare, amico, musicista e trombettista eclettico e geniale: una tromba con la coulisse, adattata ai movimenti residui dell’avambraccio, una slide trumpet. Ma la ricerca non si è fermata, e nell’ambito del progetto “Emotion”, è già pronta una nuova tromba, questa volta con pistoni, che si muovono grazie ad un joystick, studiata, inventata e costruita appositamente per lui dal team di “Informatici senza frontiere”, aiutati dal papà di Vincenzo, Gino Deluci, che si è ingegnato per rendere questo strumento ancora più ergonomico e funzionale. Grazie alla tecnologia Vincenzo può suonare ancora e può continuare a scrivere la sua musica grazie al computer, e attraverso il web farsi conoscere e comunicare con il resto del mondo.
Vincenzo è a un passo da me, avvicina le labbra al bocchino, chiude gli occhi, il respiro diventa soffio che vibra, e il suono, quasi magico, mi avvolge, dolcissimo, e mi accarezza…lo riconosco! E’ il suono dell’Anima. Dirada la nebbia invernale, i dubbi e le paure: tutto è possibile.
I limiti sono solo nella mente. Il cuore va sempre oltre.
Quella di Vincenzo è una grande storia d’Amore, quello vero per la vita; l’Amore per la musica. Quando la musica diventa la vita stessa.
L’Amore tra genitori e figli: un Amore fortissimo, assoluto, capace di superare ogni ostacolo. L’Amore che riesce a trovare la luce nel buio, l’Amore che trova le soluzioni ai problemi concreti. L’Amore che non si arrende.
Vincenzo mi dice «Sono fortunato ad avere vicino la mia famiglia. Sono fortunato ad avere la Musica. E amo le sfide. La mia passione fortissima per la musica mi fa affrontare tutte le difficoltà con forza. Io ho scelto di vivere. E di continuare a suonare a livelli alti, dando sempre il meglio di me stesso. E poi sono testardo. Non mi fermo. » Chiunque avrebbe potuto, e giustamente, lasciarsi andare e sentirsi solo vittima del destino. Vincenzo no. Vincenzo è un uomo che combatte, un guerriero. E soprattutto è un musicista, che continua a cercare a progettare, a immaginare a creare, a suonare. Meravigliosamente.
E i suoi amici sono con lui. Gli amici sinceri, quelli che non scappano di fronte al dolore, quelli che ci sono sempre. Gli amici con cui stai bene “senza se e senza ma”, gli amici musicisti che sentono la Musica in ogni fibra, proprio come lui. Cosi quando Vincenzo mi dice che non sa spiegarmi a parole cos’è per lui la musica, io mi commuovo. Vincenzo suona ancora ed io provo una gioia immensa. E gli sono grata, profondamente grata. Persino Pippo, il volpino bianco, ascolta accucciato in silenzio con le orecchie tese.
Il 2 giugno Vincenzo suonerà a Fasano per la Rassegna Fasano Jazz, con Paolo Angeli alla chitarra sarda “preparata”, Camillo Pace al contrabasso e Giuseppe Mariani live electronics. Andate ad ascoltarlo. Scoprirete che anche dentro di voi c’è una musica, sommessa come l’acqua sorgiva nel fondo di una grotta, che aspetta solo di essere risvegliata: è la musica dell’anima.
NB. Vincenzo ha girato il cortometraggio “Perché no?” pubblicato sul sito di Repubblica.it