Cari amici lontani e vicini,
ragazzi, ragazze di intrecciati destini,
e voi signori imbiancati dal tempo,
voi signore con le rughe nel vento,
fra di noi c’è un nemico silenzioso,
sconosciuto, pericoloso, insidioso.
Dunque cosa possiamo fare?
Di chi ci possiamo fidare?
Cari amici, in questi casi incerti
è sempre bene affidarsi agli esperti:
gli scienziati, i dottori, i ricercatori.
Dobbiamo ascoltare i loro consigli,
per il bene nostro, dei nostri padri,
dei nostri figli.
Tutti invitano alla prudenza,
alla precauzione, alla previdenza.
Scuole, teatri, spazi serrati.
Evitare i luoghi affollati!
Niente abbracci, né baci,
né contatti ravvicinati!
Dunque perché andate a centinaia nei centri commerciali?
Perché uno sull’altro vi stipate in situazioni banali ?
Non vi rendete conto che possono essere fatali?
Restate a casa e pregate per chi combatte negli ospedali:
malati, medici, infermieri, volontari.
Persone provate dalla sofferenza,
che danno prova quotidiana di resilienza.
Pregate anche se non credete in Dio,
perché su questa terra non esiste solo “io”.
Esiste una realtà che si chiama “noi”,
senza la quale non esistereste neanche voi.
Pensate che non c’è bisogno continuamente di comprare questo e quello,
anche se per decenni ci hanno fatto il lavaggio del cervello.
Abbiamo tutto quello che ci serve,
dalla pasta, ai pelati, alle conserve.
Per secoli si è vissuto con quel poco che bastava,
e si poteva sognare ciò che si desiderava.
Oggi abbiamo molto più del necessario,
ma non abbiamo potere sul sistema immunitario.
Per evitare che il male dilaghi
Potete dedicarvi a molti svaghi:
leggere un libro, cucinare,
telefonare, riordinare, disegnare,
ascoltare musica, pensare,
giocare e leggere fiabe ai bambini
guardare un film alla televisione,
ritrovare un’antica passione.
Perché un piccolo dono questo nemico lo ha portato:
è il tempo, tutto il tempo che non avreste mai pensato.
Un tempo sospeso in cui tutto è possibile,
un tempo dello spirito, dell’invisibile.
Un tempo per riflettere, per ritrovarsi,
per rallentare, anche per fermarsi.
Perché forse non è vero che chi si ferma è perduto,
anche se sembra che resti in gola un suono muto.
Quando fermarsi è una necessità.
si richiede un esercizio della volontà.
Il rispetto delle regole e del bene comune,
la responsabilità, perché nessuno è immune.
Cari amici,
non siamo abituati a rinunciare,
non accettiamo che i nostri piani possano cambiare.
Ma la vita capovolge tutte le nostre certezze,
facendo emergere le debolezze.
La salute viene prima di ogni cosa,
e la nostra anima, in fondo, è generosa.
Cari amici, ce la faremo:
tutti insieme ci volteremo,
e la paura sarà passata,
la salute di tutti sarà preservata
riscopriremo il sapore dei baci,
di tutti gli abbracci e le strette di mano.
Il nostro sacrificio non sarà vano.
Cari amici, vi abbraccio dolcemente, ma senza sfiorarvi,
solo virtualmente.
MG P.
Bari, 6 marzo 2020
ps. nel frattempo leggo una Favola al telefono di Gianni Rodari…