Chissà se gli uomini che fanno la guerra sono stati bambini
Chissà se giocavano con i soldatini.
Chissà se avevano paura del buio, e si stringevano ai fratellini,
Chissà se lasciavano la luce accesa sui comodini.
Chissà se aspettavano l’abbraccio della mamma
e la favola della buonanotte per fare la nanna.
Chissà se sognavano mondi inesplorati,
mari da solcare, amuleti fortunati.
Chissà se temevano di essere abbandonati,
o picchiati o torturati o per sempre imprigionati.
Chissà se credevano in un mondo migliore,
un mondo senza odio, un mondo d’amore.
Chissà se da piccoli pregavano Dio,
o di angeli in cielo, udivano il fruscio…
di ali leggere, di soffi, di brezze,
di incommensurabili tenerezze.
Chissà se sognavano i pony o i cavalli,
i cani o i gattini, gli orsetti o i pesciolini.
Chissà se negli incubi i lupi assassini
gettavano onde di gas nervini…
Chissà se nei loro disegni c’erano case felici,
in mezzo ai prati con tanti amici,
e il sole e i fiori dai mille colori,
e tutt’intorno decine di cuori.
Chissà se correvano inseguendo un aquilone,
se giocavano sulla spiaggia cantando una canzone.
Chissà se questi uomini sono stati bambini,
questi uomini che uccidono con i gas nervini
in modo atroce cento bambini
e poi altri cento con orribili bombe
che scaveranno le loro tombe.
Chissà se davvero sono stati bambini,
e chissà quando sono diventati aguzzini.
Chissà quando hanno perduto il cuore
e hanno imparato a non sentire il dolore,
né compassione, né la pietà,
nè la coscienza, né la viltà.
Chissà cosa provano quando danno un comando,
chissà cosa pensano quando mettono al bando,
chissà cosa sentono quando ordiscono un piano
che prevede stermini di donne e bambini,
indifesi, innocenti nei loro lettini.
Quando prendono la decisione
di annientare un’intera nazione.
Maria Grazia Pani
5 aprile 2017