foto Alberto firma Massimo

ALBERTO COMES, basso baritono

 

Nato a Monopoli nel 1992, si è diplomato con il massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio N. Piccinni di Bari sotto la guida del soprano Maria Grazia Pani.

Ha vinto Concorsi Lirici Internazionali tra cui: il Città di Pesaro, Lams di Matera, Valerio Gentile. Nel 2018  è sul podio del Premio Internazionale di Canto Lirico “Beppe De Tomasi” .

Finalista al Concorso Internazionale   Aslico 2019.

Tra i debutti: Colas in “Bastiano e Bastiana” di Mozart, Publio ne “La Clemenza di Tito” di Mozart presso il Chiostro del Conservatorio Rota di Monopoli; Don Pasquale nel “Don Pasquale” di Donizetti al Teatro Rendano di Cosenza con la regia di Denia Mazzola Gavazzeni.

Solista nel Requiem di Mozart (dir. Manzo) e nello “Stabat mater” di Haydn (dir. Bressan) a Bari. Nel 2015 debutta il ruolo dell’Impresario ne “Le Convenienze e inconvenienze teatrali” di Donizetti, a cui segue il ruolo di Strabinio in “L’impresario in angustie” di Cimarosa a Basilea e quello di Dulcamara in “L’Elisir D’amore” al Teatro Nuovo di Milano; Kalil in “Medico turco” di Isouard a Bari (dir. Lentini) a cui segue Calotta ne “Il cavaliere errante” di Traetta (dir. Clemente).

Nel 2016 debutta il ruolo del Re in “Cenerentola” (dir. La Malfa) di Cristian Carrara, su libretto e regia di Maria Grazia Pani, in Prima esecuzione assoluta al Teatro Petruzzelli di Bari.

Nel 2017 tre nuovi debutti presso il Teatro Petruzzelli: Ernesto ne “La Gazza Ladra” di Rossini, L’oste in “Manon Lescaut” di Puccini e Mago/Sultano in “Aladino e la sua Lampada” di Scardicchio. Successivamente debutta il ruolo di Simone in “Gianni Schicchi” di Puccini a Taranto (dir. Longo, regia Garattini Raimondi.) e il ruolo di Seneca ne “L’Incoronazione di Poppea” di Monteverdi a Bari (dir. Manzo, regia Pani).

Nel 2018  presso il Teatro Petruzzelli è Fouquier Tinville in “Andrea Chénier” di Giordano, Il Re di Bordonia ne “Il gatto con gli stivali” di Scardicchio/Pani, Il Conte di Ceprano in “Rigoletto” di Verdi, Orbazzano in “Tancredi” di Rossini .

ph. Massimo Dilevrano