Venerdì 24 ottobre , al Teatro Petruzzelli di Bari, abbiamo avuto il piacere di ascoltare una giovane “leonessa del pianoforte” di natali e formazione pugliese, oggi famosa in tutto il mondo: Beatrice Rana, che a soli 20 anni vanta già vittorie in prestigiosi Concorsi Internazionali tra cui il Concorso Internazionale di Montreal, e che ha conquistato nel 2013 la Medaglia d’Argento e il Premio del Pubblico al Concorso Internazionale Van Cliburn di Fort Worth, in Texas.( Prima donna italiana a salire su palco del Van Cliburn).
Figlia d’arte (entrambi i genitori sono musicisti) ha respirato musica sin da bambina. E quando era ancora una ragazzina è stata affidata alle cure del grande pianista e didatta pugliese Benedetto Lupo presso il Conservatorio Nino Rota di Monopoli. Dalla Puglia all’America e dall’America al mondo intero.
E Beatrice è da mesi sempre in viaggio, ospite delle orchestre e delle istituzioni musicali più importanti del mondo.
A Bari ci ha regalato una fervida e impeccabile interpretazione del Concerto n.1 di Pëtr Il’ičČajkovskij uno dei più amati dal pubblico.
Beatrice ha sfoderato una grinta e una personalità strepitose e una profonda consapevolezza di sé unita a una sicura comprensione della musica a cui ha voluto dare una sua personale e non scontata interpretazione. La sua presenza nell’essenza musicale e nella scarnificazione dello spartito denso di rimandi all’ “anima russa” e la possanza e l’autorità del suo piglio e del vigoroso suo suono, è talmente forte da renderla protagonista assoluta della serata.
Dopo poche battute capiamo perché la prestigiosa rivista Gramophone ha affermato che “Beatrice Rana ha un’anima matura che si nasconde dietro i suoi 20 anni, epiù di qualche tocco di genio” e perché Marta Argherich, femminile mito vivente del pianoforte, abbia recentemente dichiarato in un’intervista “mi piace moltissimo una giovane pianista italiana…Beatrice Rana”.
Questa fanciulla dall’aspetto leggiadro , fasciata in un semplice ma ricercato abito bianco ricamato a fiori neri in perfetto stile Audrey Hepburn, sobrio, senza orpelli, e i capelli appena trattenuti da un piccolo strass, possiede una rara robustezza di suono e allo stesso tempo una capacità di rendere sonorità trasparenti e diafane, cristalline come acqua di sorgente.
Un sentimento di tragico e nitido trasporto, con slanci misurati e ritorni di interiorizzazione. Ogni registro del pianoforte viene indagato, scoperto, viene portato alla luce e fatto riemergere come un’isola dal profondo del mare.
Abbiamo ammirato la sua compostezza nell’espressività e nelle movenze, la sua
eleganza nella risoluzione dei passaggi più complessi, la sua comunicativa mai plateale, ma sommessa, sincera.Mai eccessiva mai sopra le righe, nel gesto e nel suono.
Abbiamo gioito dello smalto vivido del suo tocco e ci siamo inabissati con lei nello scavo e nella ricerca del suono. E abbiamo goduto dell’apparente semplicità con cui Beatrice ha sciolto figurazioni di estremo virtuosismo.
Una tecnica al servizio dell’arte che non è tecnicismo.
Un compendio di ragione e sentimento, di semplicità e di complessità. Beatrice non si scompone. Beatrice non recita. E’ onesta nei confronti del pubblico e della musica.
La tecnica superba e raffinata le consente di fare esattamente tutto quello che vuole e le permette di essere sempre serena. A tratti Beatrice sorride, come una bambina che si diverte giocando con i tasti per la prima volta. E invece come scrive G. Cziffra nella sua autobiografia “Passare quotidianamente lunghe ore al pianoforte è un lavoro sfibrante e tutti coloro che lo suonano bene ne sanno qualcosa. A 4 anni sotto la guida di mio padre non riuscivo più a staccarmi dallo sgabello. ”
La magia dei grandi artisti: far sembrare un gioco ciò che richiede un immenso sforzo fisico e nervoso !
Dopo lunghissimi applausi e richieste di Bis Beatrice si è concessa nuovamente e ci ha commosso con la trascrizione Liszt Schumann dello splendido Lied Widmung, oltre alla Giga dalla Prima Partita di Bach.
Questo è il Teatro che ci piace: il teatro che dà spazio al talento dei giovani . In questo caso a una giovane della nostra Puglia, che in Puglia si è formata e che è applaudita in tutto il mondo. Con la sua classe, la sua freschezza, i suoi splendidi abiti da concerto, i suoi spartiti , i suoi nervi d’acciaio e le sue mani morbide e inquiete, con la sua intelligenza e il suo innato talento.